Curare il reflusso gastrofageo con la riflessologia plantare

Il reflusso è un disturbo molto diffuso e in notevole aumento negli ultimi decenni, tanto da essere definito la “malattia del terzo millennio“. Colpisce più le donne che gli uomini.

Cos’è
Di norma, il cibo passa dalla bocca all’esofago, che poi lo porta dritto nello stomaco. Una volta arrivato lì, il cibo non dovrebbe più ritornare indietro, ma continuare il suo percorso verso il duodeno. Ad evitare che vi sia un eventuale ritorno del contenuto gastrico nell’esofago, ci pensa una “valvola” chiamata cardias che si chiude immediatamente dopo che il cibo è entrato nello stomaco. Quando questo non accade, il cibo “risale” insieme ai succhi gastrici.

Mentre le pareti dello stomaco sono abituate all’acidità , quelle dell’esofago non lo sono. Succede quindi che le pareti vengono irritate dall’acido, a lungo andare si infiammano e, nel peggiore dei casi, possono ulcerarsi. Nell’80 % dei casi al reflusso gastroesofageo può associarsi un’ernia iatale.

Soffrire di reflusso ogni tanto, può essere normale, sopratutto se si è fatto un pasto importante, se si è in sovrappeso, oppure chi ha l’abitudine di mangiare in fretta e/o in modo disordinato, di mangiare alimenti pesanti, troppo conditi o ricchi di spezie, il bere alcolici, il caffè, lo stress, l’ansia, ecc. 

Se la cosa diventa frequente (oltre le 2-3 volte a settimana) allora può diventare una vera e propria malattia, che tende a cronicizzare.

Il reflusso è un disturbo molto diffuso e in notevole aumento negli ultimi decenni, tanto da essere definito la “malattia del terzo millennio“. Colpisce più le donne che gli uomini.

Essendo l’organo adibito alla funzione della digestione, lo stomaco rappresenta la nostra capacità di accettare le situazioni della vita. Un problema allo stomaco può riguardare dunque ciò che fatichiamo ad accettare perché ci sembra ingiusto, perché ci fa soffrire o ci fa rabbia, una situazione insomma che non riusciamo a digerire. In particolare, quando sentiamo lo stomaco bruciare e tutto ci risale in gola, molto probabilmente stiamo covando una forte rabbia per una situazione che troviamo ingiusta o inaccettabile.

Le cure ufficiali

La medicina allopatica propone farmaci antiacidi o antisecretivi in modo continuo o al bisogno o, nel peggiore dei casi, anche l’intervento chirurgico. Come ben sappiamo, l’assunzione continuativa di farmaci antiacidi ha i suoi effetti collaterali, (basta leggere un bugiardino) tra questi, si segnala il non assorbimento di molti importanti nutrienti a causa della riduzione drastica dell’acidità dello stomaco.

Le cure alternative: “La Riflessologia Plantare”

Contrariamente all’approccio della medicina ufficiale, quello naturale dovrebbe occuparsi del malato, più che della malattia. La valutazione della costituzione, della patobiografia, le tendenze ereditarie e dello stato energetico globale dell’organismo sono più importanti dei singoli sintomi contingenti, come il bruciore o l’acidità. Questo non toglie il fatto che, anche con la medicina naturale, non si possano utilizzare, all’occorrenza o inizialmente, dei farmaci antiacidi per alleviare i sintomi. Tuttavia, la cura sintomatica deve essere subordinata alla cura globale della persona: abitudini di vita, alimentazione, attività fisica, peso, attitudine mentale. 

Con la Riflessologia Plantare è possibile agire anche molto a fondo perché ha il grande beneficio di portare energia dall’interno all’organo massaggiato, al fine di aiutarlo nel suo processo di guarigione. Certamente quando ci si affida ad un massaggio plantare, è bene rivolgersi ad un operatore esperto che conosce bene la riflessologia e sa come utilizzarla al meglio.

Per questo disturbo, la Riflessologia Plantare diventa una preziosa alleata che aiuta ad alleviare i sintomi e permette di lavorare sulla causa che ha scatenato il problema all’origine, stimolando il processo di guarigione naturale del corpo. 

Data di pubblicazione: 21 March 2022

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